Intervista a Paolo Verri, coordinatore per Ivrea Capitale del Libro 2022

Paolo Verri, manager culturale e coordinatore per Ivrea Capitale del Libro 2022, in occasione del passaggio di consegne nella cornice del Salone del Libro di Torino.

Intervista a Paolo Verri, coordinatore per Ivrea Capitale del Libro 2022

Paolo Verri, manager culturale e coordinatore per Ivrea Capitale del Libro 2022, in occasione del passaggio di consegne nella cornice del Salone del Libro di Torino.

“Dopo l’adrenalina dell’Eurovision, l’edizione 2022 consacrerà il rilancio della città”, così Paolo Verri, torinese, nel corso dell’intervista che gli ho fatto al Salone del libro 2022. Verri è un uomo che ha messo la cultura al centro della sua vita: manager, autore e, tra le altre cose, già direttore per diversi anni del Salone del Libro di Torino, dal 2011 al 2014 ha diretto con successo la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura per il 2019 in qualità di Direttore del Comitato Matera 2019. Oggi è lui Presidente di Ivrea Capitale del Libro 2022.

“Mi ricordo quando tutto è iniziato – ha detto Verri – io facevo il volontario e ci chiamavamo i ‘felpini’ perché indossavamo delle felpe grigie. Portavo in giro Natalia Ginzburg che in quel periodo traduceva la Recherche… Allora tutto ero diverso”.  Così ha proseguito Paolo Verri, sottolineando come il Salone  sia sempre stato “non solo un’idea strepitosa per la promozione del libro ma anche per la promozione della città”.

E, a proposito di Ivrea, Verri ha menzionato l’affettuosa amicizia con Laura Olivetti, figlia di Adriano, scomparsa nel 2015 e con la quale molte volte si era chiesto come riprendere il brand di Ivrea, che il padre di Laura aveva reso brand internazionale e come rimetterlo al servizio della nazione.

“Vogliamo promuovere il futuro del libro usando Ivrea come strumento”, ha dichiarato ancora Verri. “Chiari, Vibo, Ivrea…non c’è antagonismo, perché ciascuno può contribuire ai successi degli altri facendo successo in maniera propria”. Ho chiesto, infine, a Verri quale fosse l’opportunità che il Sud ha in sé e che può diventare opportunità per il Paese. “Ho capito di essere più materano che piemontese…- ha risposto Verri – io credo che il Sud sia la grande opportunità di sviluppo dell’Italia…dobbiamo fare grande attrattività rispetto al Sud..dobbiamo puntare sull’immigrazione di qualità…far risorgere le nostre città con nuovi immigrati. Se non lo faremo non solo il loro futuro ma il nostro futuro verrà meno.”

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